Charles Perrault è stato capace di dare dignità letteraria alla tradizione orale dei contes, gettando le basi del genere fiabesco come oggi lo intendiamo.
In Le vol d'Icare Queneau mostra un autore incapace di controllare i suoi personaggi; dubbi sulla sua efficacia sono stati espressi anche da Roland Barthes.
Il piccolo principe racconta la parabola della società occidentale attraverso gli occhi di un bambino. Regia di Mark Osborne, è nelle sale dal primo gennaio del 2016.
Allo scopo di schematizzare il pensiero di Roland Barthes, la critica universitaria ha operato una divisione di alcuni concetti secondo due fasi distinte.
Una breve analisi dell'opera del commediografo Feydeau, capace di unire elementi di critica della borghesia della Belle Epoque al vaudeville e al farsesco.
Il nuovo adattamento cinematografico de Il piccolo principe ha tutte le carte in regola per essere un ottimo film d'animazione, ma le premesse bastano?
Un nuovo modo di intendere la storiografia getta le basi del pensiero romantico e della sua produzione letteraria: lo storico di primo Ottocento deve anche essere in grado di dirigere il movimento della Storia, così come ipotizzato all'epoca da Jules Michelet.
Il "primitivismo" di Paul Gauguin: come dice la parola, l’artista vuole tornare alle origini, alla purezza dell’opera d’arte e prima ancora dell’ambiente stesso.
La signora della porta accanto è la storia di un amore mancato: i protagonisti non possono più vivere la loro storia d’amore, non in questo mondo «stupido».
Marcel Schwob reinventa in fin de siècle il genere biografico, ricavandone delle considerazioni sull'arte che hanno generato una parte del pensiero moderno.
Nella piéce teatrale A porte chiuse, Sartre mette in scena l’inferno, un inferno dalla connotazione terrena, che affonda le radici nell'esistenzialismo.
Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta viene alla luce in Francia un fenomeno cinematografico generazionale: la Nouvelle Vague.